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Sostenibilità ambientale e allevamento:una convivenza possibile

Le emissioni di gas serra da parte dei grandi erbivori non sono un fenomeno legato a questi tempi, basti pensare che già 120 milioni di anni fa i grandi sauropodi, dinosauri erbivori che arrivavano a pesare anche 100 tonnellate tramite la loro dieta vegetale producevano grandi quantità di metano che contribuivano al riscaldamento globale di quell’era geologica.

Sostenibilità ambientale e allevamento:una convivenza possibile
Dott. Davide Grande

Dott. Davide Grande

Medico Veterinario
Articolo a cura del Dott. Davide Grande, medico veterinario libero professionista e consulente tecnico commerciale per Ferrero Mangimi

Se eliminassimo tutti gli allevamenti di bovini presenti nel mondo e questi animali fossero liberi di pascolare in libertà, il loro contributo in gas serra sarebbe praticamente lo stesso (Fonte: carni sostenibili.it). La produzione di metano da parte dei grandi erbivori è stata una produzione costante nei secoli. Le emissioni di metano della fauna pascolante risultano in linea con quelle degli animali allo stato brado prima dell’instaurarsi dei processi agro-zootecnici. (Fonte: Allevamento animale e sostenibilità ambientale: le tecnologie a cura di Bruno Stefanon, Marcello Mele, Giuseppe Pulina).

L’importanza dell’alimentazione

La giusta alimentazione dei nostri ruminanti consente di gestire e controllare la produzione e quindi l’emissione di gas serra come il metano. Una corretta alimentazione permette, infatti, di modulare le fermentazioni ruminali, mentre in natura gli animali sono liberi di mangiare quello che vogliono e quindi hanno delle fermentazioni incontrollate, con maggiore produzione di gas.

Esistono delle strategie per permettere di mitigare l’emissione di gas serra da parte dei bovini. La produzione lattiero-casearia e quella della carne sono una delle più regolamentate e molte volte gli allevatori attuano già delle procedure di rispetto ambientale che superano la normativa.

I dati

Ricordiamo che in Europa i gas serra prodotti dall’agricoltura sono circa il 10% del totale e i gas prodotti dagli allevamenti sono circa il 50% dei gas serra prodotti in agricoltura, complessivamente sono solo il 5% del totale. La maggioranza di queste emissioni derivano dalle fermentazioni enteriche a dalla gestione dei reflui. Gli allevamenti italiani contribuiscono per il 50% dei gas emessi in agricoltura e per il 3.7% del totale (Ispra 2013).

Ad esempio le perdite di gas derivanti dell’estrazione del petrolio producono ogni anno 13 milioni di tonnellate di metano in atmosfera, che corrispondono a circa il doppio di quelle emesse da tutti gli allevamenti di vacche da latte del mondo. Le emissioni di gas serra imputabili al settore zootecnico sono circa il 14% su tutta la produzione a livello globale, mentre le emissioni dovute al settore dei trasporti e dell’energia raggiungono il 70-80% del totale (Fonte: FAO).

Il settore zootecnico non è una parte del problema, ma se correttamente gestito può essere una parte della soluzione al problema. La gestione dei reflui zootecnici, la corretta alimentazione mirata degli animali, la giusta comunicazione e la consapevolezza da parte degli allevatori di avere un ruolo strategico nella difesa e salvaguardia dell’ambiente permetteranno al mondo agro-zootecnico di diventare sempre più parte attiva nella tutela del pianeta.