Dott. Andrea Manca -
Costo di sostituzione: perché è fondamentale e come misurarlo
L'allevamento della rimonta presenta ampi margini di miglioramento, nel continuo processo di ricerca dell'efficienza zootecnica. Lo strumento che misura l’impatto economico della rimonta sulla redditività dell’allevamento è il costo di sostituzione. Vediamo come si calcola e perché è fondamentale.
Dott. Andrea Manca
Dottore Agronomo
Se nell’ultimo decennio abbiamo assistito ad una forte volatilità del prezzo del latte che ha ridotto la capacità delle aziende agricole di fare reddito, nell’ultimo anno e mezzo il forte aumento del prezzo delle materie prime, culminato in questi ultimi mesi con il conflitto in Ucraina, ha sconvolto il palcoscenico zootecnico nazionale, mettendo a dura prova la sopravvivenza delle aziende agricole.
In questo contesto zootecnico evidentemente complesso, appare chiaro che la sostenibilità economica delle aziende agricole deve necessariamente passare per un processo di crescita strutturale, riguardante tutte le aree dell’allevamento.
Nel continuo processo di ricerca dell’efficienza zootecnica un ruolo di assoluto interesse e con ampi margini di miglioramento è rivestito dal segmento che riguarda l’allevamento della rimonta.
Come misurare l’efficienza nel processo di allevamento della manza: il costo di sostituzione
Nel processo di produzione della manza, tutti gli allevatori hanno abbastanza chiari i target di crescita finalizzati a massimizzare la produzione della futura vacca; dal punto di vista economico invece, esiste ancora parecchia confusione circa il reale costo di allevamento della manza poiché il processo produttivo è lungo e diverse sono le variabili che intervengono durante la vita della manza, condizione che spesso scoraggia gli allevatori nella fase di raccolta dati.
Lo strumento che misura l’impatto economico della rimonta sulla redditività dell’allevamento è il costo di sostituzione, che concettualmente esprime lo sforzo economico che la stalla deve sostenere per mantenere inalterate le sue dimensioni. È un passaggio fondamentale nell’economia dell’allevamento in quanto rappresenta tradizionalmente il secondo costo che un’azienda da latte deve sostenere dopo i costi alimentari.
Pochi dati, ma di vitale importanza
A livello pratico il costo di sostituzione si calcola sottraendo dal costo di allevamento della manza il valore di uscita della riforma, rapportando il tutto alla produzione di latte venduta, per conoscere l’impatto economico che il processo di sostituzione genera su 100 kg di latte venduto.
Le variabili necessarie per la determinazione del costo di sostituzione sono 3:
- Costo di allevamento della manza: il costo di allevamento deriva dalla sommatoria delle voci di costo che intervengono nella carriera della manza. Il centro di costo più impattante è senza dubbio la spesa sostenuta per l’alimentazione, seguita dal costo di manodopera per la gestione degli animali. Seguono costi sanitari, costi relativi a strutture e mezzi utilizzati (ammortamenti e manutenzioni), spese accessorie e mortalità.
- Valore delle uscite: il valore delle uscite è un fattore determinante nella formulazione del costo di sostituzione, in quanto rappresenta la “valutazione dell’usato” degli animali a fine carriera o venduti a vita. È un dato che soffre la competizione che si crea tra gli animali che escono dall’allevamento per scelta e quelli che escono di urgenza, siano essi vivi o morti. Appare chiaro che un animale che esce dalla stalla per scelta dell’allevatore in fase di lattazione avanzata avrà un valore di uscita nettamente superiore rispetto ad un animale che esce dalla stalla dopo il primo mese di lattazione o addirittura rispetto ad un animale che muore in stalla e che avrà, perciò, un costo di uscita dovuto al suo smaltimento; un animale con una lattazione lunga avrà avuto tempo per accumulare un peso maggiore, diversa sarà la sua valutazione economica e maggiore sarà l’apporto economico che questo animale potrà dedicare per ripagare una parte delle spese sostenute per produrre la manza che lo sostituirà. Il valore delle uscite è un dato molto importante, in quanto al suo interno nasconde un parametro tecnico cruciale per la sopravvivenza della stalla: la gestione della fase di transizione.
- La produzione di latte è l’ultimo parametro che dobbiamo conoscere per calcolare il costo di sostituzione. È necessario ragionare sul latte venduto, perché è quello che crea il valore su cui viene spalmato l’impatto economico del processo di sostituzione.
Quali scelte in futuro?
Scorrendo diversi lavori fatti sul costo di sostituzione si nota una certa variabilità del dato tra le aziende; questo impone un’attenta riflessione su quali siano le scelte aziendali da intraprendere, siano essere relative ad un miglioramento di alcuni parametri tecnici (ad esempio, il miglioramento dell’età al primo parto) o siano esse frutto di scelte gestionali ad ampio raggio come la possibilità di ridurre la quota di rimonta ai livelli fisiologici necessari alla stalla, veicolando il resto delle fecondazioni a razze da carne che ben sposano l’incrocio con le razze da latte.
Questo principalmente per due motivi:
Queste scelte consentono una riduzione importante del costo di sostituzione.
Conclusioni
Essendo scelte gestionali che in molti casi pregiudicano l’andamento aziendale, appare chiaro che l’impegno profuso in questa direzione deve essere quello massimo possibile, come lo deve essere l’accuratezza nella fase di raccolta dei dati.
È fondamentale tenere d’occhio il costo di sostituzione della propria azienda, perché rappresenta una sintesi di definite scelte gestionali che non possono essere più trascurate, o peggio ancora, travisate.