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Buone pratiche di benessere nei suini: una guida per l’allevamento responsabile
Il benessere animale non è più un semplice valore aggiunto, ma una condizione indispensabile per garantire la qualità della produzione zootecnica.

Gruppo Tecnico Ferrero Mangimi
Nell’allevamento suinicolo, l’applicazione di buone pratiche quotidiane è essenziale per ottenere animali sani, ambienti gestiti in modo efficiente e risultati economici sostenibili. Ma cosa significa, concretamente, mettere in pratica il benessere animale ogni giorno in un allevamento suinicolo?
Il ruolo della gestione e del personale
Un primo punto fondamentale è la formazione del personale. Non si può parlare di benessere se chi si prende cura quotidianamente degli animali non ha le competenze necessarie per riconoscere segnali di disagio, malattia o stress. Ogni addetto deve sapere come comportarsi con i suini in modo calmo, rispettoso e sicuro, evitando gesti bruschi, grida o forzature che possano spaventare o ferire gli animali.
In conformità con quanto previsto dal Decreto Legislativo 122/2011, tutti gli operatori che lavorano nelle aziende suinicole sono obbligati a frequentare corsi di formazione specifici sul benessere animale, al termine dei quali viene rilasciato un attestato da esibire alle autorità competenti. La partecipazione ai corsi deve avvenire con regolarità, per mantenere un aggiornamento costante sulle normative e sulle buone pratiche di allevamento.
Un operatore non formato può innescare una catena di conseguenze negative: calo della fertilità, aumento della mortalità nei suinetti, riduzione delle prestazioni produttive e, in definitiva, maggiori costi per l’allevatore. Per questo motivo, la professionalità di chi lavora in stalla è il primo strumento di benessere.
Comportamenti quotidiani e ambienti a misura di suino
L’ambiente in cui vivono i suini deve essere progettato e gestito con attenzione. Le superfici dei pavimenti devono essere non sdrucciolevoli e facili da pulire, per evitare incidenti e garantire condizioni igieniche adeguate. Ogni animale deve essere ispezionato almeno una volta al giorno, e tutti devono avere libero accesso all’alimentazione, contemporaneamente, per evitare situazioni di competizione che causano stress.
L’acqua è un elemento fondamentale per il benessere. Ogni punto di abbeverata deve essere perfettamente funzionante, pulito e proporzionato alla categoria animale, così da garantire un accesso costante e sufficiente a tutti i soggetti del gruppo. La mancanza o l’inadeguatezza dell’acqua può causare disidratazione, comportamenti aggressivi e riduzione delle performance.
Benessere strutturale: box, spazi e ambienti speciali
L’organizzazione degli spazi è un altro elemento cardine del benessere. Ogni allevamento deve disporre di un box infermeria, chiaramente identificato, per isolare animali malati o aggressivi. Questo box deve essere dotato di lettiera asciutta o tappetino, a seconda delle condizioni cliniche del suino, e garantire comfort e igiene.
Le dimensioni minime dei box devono rispettare i parametri stabiliti per ciascuna categoria animale:
• Scrofette dopo la fecondazione: almeno 1,64 m²;
• Scrofe gravide: almeno 2,25 m²;
• Verro adulto: almeno 6 m².
Nelle fasi di accrescimento e ingrasso si osservano le seguenti misure:

Le superfici vanno adattate in base al numero di capi per gruppo: nei gruppi piccoli va aumentata del 10%, nei gruppi molto numerosi può essere ridotta del 10%. Anche la disposizione dei box deve evitare sovraffollamento e promuovere un comportamento naturale.
Un altro elemento da non trascurare è la qualità dell’aria: ventilazione e temperatura devono essere costantemente monitorate per garantire un microclima ottimale e prevenire situazioni di stress, infezioni respiratorie e affaticamento.
Il materiale manipolabile
Tra le buone pratiche di allevamento, l’uso di materiale manipolabile ha un ruolo importante. I suini sono animali curiosi, dotati di un forte istinto di esplorazione, e hanno bisogno di oggetti da manipolare per evitare noia, frustrazione e comportamenti devianti, come le morsicature.
Sono considerati adatti materiali come:
• Paglia, fieno, torba (in forma di lettiera o substrato sparso);
• Corde naturali, legno morbido, carta in strisce, catene mobili.
Questi arricchimenti devono essere puliti, accessibili, non pericolosi e distribuiti in modo da essere utilizzabili da tutti gli animali del gruppo.

Buona pratiche=buoni risultati
Applicare con rigore queste buone pratiche di benessere nei suini non è solo un dovere etico, ma anche una scelta strategica. Gli animali allevati in condizioni ottimali sono più resistenti alle malattie, crescono meglio, hanno una migliore resa produttiva e richiedono meno trattamenti farmacologici.
In sintesi, un allevamento che mette il benessere animale al centro è un’azienda moderna, efficiente e sostenibile. Investire nella formazione, nella cura quotidiana e nel miglioramento degli ambienti è la strada più sicura verso una zootecnia responsabile, competitiva e in sintonia con le aspettative della società.