Gruppo di lavoro qualità del latte -

Il latte: la sua qualità e redditività

Secondo i report più recenti (anno 2021) delle Associazioni Regionali Allevatori, nelle zone con maggior densità di allevamenti di bovine da latte, circa il 60% dei produttori ha registrato valori di carica batterica inferiori a 30.000 UFC/ml, mentre circa il 10% ha superato i 100.000 UFC/ml. Non migliore è la situazione delle cellule somatiche. Il 60% delle aziende ha avuto mediamente valori al di sotto delle 300.000 cellule/ml. Il 30% si attesta tra 300.000 e 400.000 cellule per/ml. Tale condizione si esprime in una limitata perdita economica per la metà degli allevamenti studiati. È fondamentale quindi prendere attentamente in considerazione il tema della qualità del latte per ciò che concerne la carica cellulare e la prevenzione delle mastiti.

Il latte: la sua qualità e redditività

Gruppo di lavoro qualità del latte

Articolo a cura del gruppo di lavoro Ferrero Expert qualità del latte
Dalle recenti relazioni prodotte (anno 2021) dalle Associazioni Regionali Allevatori nei territori ove la densità di allevamenti di bovine da latte è più elevata, si desume che circa il 60% dei produttori ha avuto valori di carica batterica inferiore a 30.000 UFC/ml mentre circa il 10% ha superato i 100.000 UFC/ml.
Non migliore è la situazione inerente le cellule somatiche. Il 60% delle aziende ha avuto mediamente valori al di sotto delle 300.000 cellule/ml. Il 30% si attesta tra 300.000 e 400.000 cellule per/ml e il 10% ha oltrepassato questo limite.

Tale situazione si esprime in una limitata perdita economica per la metà degli allevamenti studiati ed in una più considerevole per la restante parte.
È fondamentale quindi prendere attentamente in considerazione il tema della qualità del latte per ciò che concerne la carica cellulare e conseguentemente il metodico controllo e la prevenzione delle mastiti.

Innumerevoli lavori scientifici hanno mostrato come la frequenza degli animali sani si riduca con l’aumentare dei giorni di lattazione e con l’età.

È importante osservare come le bovine primipare nel 65-70% dei casi mantengano un livello elevato di sanità fino al termine della lattazione mentre le pluripare manifestano un’aumentata frequenza di infezioni già da inizio lattazione per poi avere un peggioramento col procedere dei giorni di lattazione e dell’età.

Questo fatto ci dimostra che la maggior parte degli animali partorisce sano. La lattazione prolungata e non corretta è spesso causa di problemi a livello di capezzolo e se associata ad una scarsa gestione igienica innesca un meccanismo di aumento delle infezioni con evidenti ripercussioni sulle lattazioni successive.

La razionale gestione igienica delle primipare, una messa in asciutta corretta nei tempi e nelle modalità è un importante strumento al fine di preservare un accettabile stato sanitario della mammella nelle successive lattazioni e di migliorare complessivamente le produzioni.
Le moderne tecnologie sono un importante ausilio nell’affrontare questi aspetti dell’allevamento, ma è necessario che, a livello di singola azienda, si proceda in una seria e oggettiva valutazione delle criticità e alla messa in opera di tutti quegli interventi atti a migliorare lo stato delle cose.

Va inoltre sottolineata l’importanza di una corretta gestione della mungitura e della sanità della mammella giochino un ruolo fondamentale nella riduzione dell’utilizzo di antibiotici in allevamento.
Vuoi essere supportato da un nostro tecnico per migliorare la qualità del latte delle tue vacche?