Gruppo Tecnico Ferrero Mangimi -
Innovazione tecnologica e sostenibilità nei sistemi di mungitura automatizzata: un paradigma evolutivo per la zootecnia da latte
Nel contesto dell’attuale transizione tecnologica che pervade trasversalmente ogni settore produttivo, l’ambito zootecnico, in particolare quello da latte, si distingue per una delle sue trasformazioni più significative: l’adozione diffusa e crescente dei sistemi automatizzati di mungitura (AMS - Automated Milking Systems).

Gruppo Tecnico Ferrero Mangimi
Il fenomeno è ormai consolidato sul territorio nazionale, con migliaia di unità operative installate e una previsione di ulteriore espansione nei prossimi anni.
Tale diffusione si giustifica attraverso una pluralità di fattori, primo fra tutti la crescente difficoltà nel reperimento di manodopera specializzata, oltre a considerazioni legate al miglioramento della qualità della vita e dell’organizzazione del lavoro degli imprenditori agricoli. Tuttavia, l’adozione efficace di questa tecnologia impone un presupposto imprescindibile: la sostenibilità.
La sostenibilità come presupposto strutturale
La sostenibilità di un sistema AMS non può essere concepita unicamente in termini ambientali, ma deve poggiare su tre pilastri interdipendenti: economico, sociale e ambientale. Soltanto il bilanciamento armonico di queste dimensioni consente di definire un impianto automatizzato come effettivamente sostenibile.
Un sistema robotizzato può ritenersi sostenibile quando si soddisfano queste condizioni chiave:

Il raggiungimento di tali condizioni implica, tra l’altro:
• un miglioramento concreto del benessere animale, con riduzione dello stress anche grazie a una nutrizione più mirata, supportata da un monitoraggio continuo dei parametri sanitari e produttivi;
• una redditività coerente con la capacità di ammortamento dell’investimento;
• una razionalizzazione gestionale che richiede un salto qualitativo nelle competenze tecniche dell’allevatore.
Aspetti tecnici e gestionali della mungitura robotizzata
L’adozione di un AMS non rappresenta una mera sostituzione meccanica della mungitura tradizionale, bensì un cambio paradigmatico che coinvolge l’intero sistema produttivo: dalla genetica, alla nutrizione, fino alla gestione sanitaria e organizzativa della mandria. Le proiezioni dell’American Society of Animal Science al 2066 prevedono un sistema in cui ogni capo sarà dotato di sensoristica avanzata per il monitoraggio genetico, metabolico e sanitario in tempo reale — uno scenario in parte già in atto, reso possibile proprio dall’integrazione dei robot di mungitura.
Tuttavia, la transizione verso questi sistemi comporta sfide tecniche non trascurabili:
• riorganizzazione del tempo lavorativo dell’allevatore, che pur guadagnando flessibilità richiede nuove competenze gestionali;
• necessità di una selezione genetica mirata verso soggetti compatibili con la mungitura automatizzata;
• manutenzione regolare e pulizia scrupolosa delle attrezzature;
• gestione attenta delle primipare e della loro integrazione nell’ambiente robotizzato;
• revisione delle strategie nutrizionali, con un focus su efficienza alimentare e redditività per unità produttiva (IOFC – Income Over Feed Cost);
• miglioramento della copertura dei fabbisogni nutrizionali delle bovine, minimizzando gli sprechi e ottimizzando le performance;
• necessità di sviluppare modelli nutrizionali che lavorino a livello di singola bovina e non più a livello di gruppo.
Per questo motivo, Ferrero Mangimi ha sviluppato il progetto Robofeed® che offre una soluzione completa per la mungitura robotizzata, fatta di un mix di assistenza tecnica e di una gamma di nutrimenti specifici per ogni allevamento.
ROBOFEED TEAM®
Il Robofeed Team è una squadra di tecnici altamente specializzati, messa in campo da Ferrero Mangimi, per accompagnare ed assistere gli allevatori in ogni fase della gestione del robot di mungitura, a partire dall’avviamento della macchina, della messa a punto delle curve di razionamento e del piano alimentare, fino alla lettura e l’interpretazione dei dati in modo da puntare alla massima efficienza produttiva.
Il Robofeed Team, ha la capacità di guidare l’allevatore nella realizzazione del miglior piano alimentare, ossia bilanciare la miscelata di base (PMR - Partial Mixed Ration) con il concentrato somministrato nel robot, per arrivare a soddisfare i bisogni individuali delle bovine, in funzione dei giorni di lattazione, della produzione lattea e del numero di parti, recuperando i benefici che erano stati persi con l’avvento dell’alimentazione per gruppi tipica della tecnica unifeed.
Focus operativi: frequenza di mungitura e nutrizione nell’AMS
Secondo le ricerche di riferimento, due sono i fulcri operativi sui quali costruire una gestione tecnica avanzata: la frequenza di mungitura e l’ottimizzazione nutrizionale.
- 1. Determinanti della frequenza di mungitura
La tecnologia AMS consente una mungitura a richiesta, ma la frequenza effettiva dipende da una serie di fattori interconnessi:
• Struttura sociale della mandria: le vacche dominanti tendono a visitare il robot più frequentemente e l’organizzazione della mandria in gruppi può mitigare queste dinamiche gerarchiche.
• Layout della stalla e traffico animale: sistemi a traffico libero o guidato e una progettazione razionale degli spazi influenzano significativamente il numero di mungiture quotidiane.
• Salute individuale: patologie come zoppie o mastiti inibiscono la frequenza di accesso al robot, ne consegue l’importanza di programmi preventivi rigorosi (mascalcia, bagni podali).
• Composizione della razione: un eccesso di concentrato distribuito tramite il robot può compromettere il comportamento alimentare, mentre una carenza ne limita la funzione incentivante.
- 2. Strategie nutrizionali ottimizzate per l’AMS
L’adozione del carro unifeed ha portato alla diffusione di razioni “a piatto unico”, distribuite in modo uniforme a tutti gli animali appartenenti allo stesso gruppo. Un esempio tipico è quello degli allevamenti che utilizzano una sola razione per tutte le vacche in lattazione, oppure due sole diete: una destinata alle vacche “fresche” e una alle vacche “stanche”. Per questo motivo, l’adozione di sistemi AMS impone una rimodulazione del modello alimentare classico, con l’obiettivo di massimizzare la produzione attraverso una gestione che valorizzi la sinergia tra mangime nel robot e PMR. Alcuni principi cardine:
• Utilizzo di nutrienti ad elevata appetibilità;
• Bilanciamento della razione tra miscelata in greppia e formulazione dei mangimi nel robot utilizzando modelli nutrizionali innovativi sviluppati tramite collaborazioni con Università italiane ed estere;
• Distribuzione intelligente del mangime all’interno delle visite al robot, evitando sbilanciamenti nella curva giornaliera di ingestione;
• Controllo della densità animale: il sovraffollamento compromette l’accesso al robot e il benessere complessivo. La massimizzazione della produzione deve essere funzione della resa per vacca e per macchina;
• Ogni allevamento presenta caratteristiche peculiari in termini di:
- Livello genetico della mandria
- Livello produttivo
- Produzione di materia utile (kg grasso e kg proteina)
- Qualità dei foraggi e loro disponibilità
- Livelli di ingestione (kg sostanza secca) fortemente legati al management, alla base foraggera e al livello produttivo.
Per questi motivi, è fondamentale impostare dei piani alimentari ad hoc per l’ottimale soddisfacimento dei fabbisogni nutrizionali delle bovine.
- 3. Key Performance Indicators (KPI) per la mungitura robotizzata
Una gestione tecnica avanzata dell’AMS richiede il monitoraggio continuo e sistematico di indicatori chiave, con valenza economica, sanitaria e zootecnica:

Conclusioni
L’automazione del processo di mungitura rappresenta una delle innovazioni più significative nell’evoluzione del settore lattiero-caseario. Essa costituisce una leva strategica per incrementare produttività, efficienza e sostenibilità. Tuttavia, per trasformare il potenziale tecnologico in valore tangibile, è imprescindibile un cambio di paradigma gestionale fondato su formazione continua, monitoraggio analitico e visione sistemica.
Il robot non è un semplice macchinario, ma uno strumento tecnico complesso, che richiede un approccio integrato dove la nutrizione di precisione – tramite mangimi formulati ad hoc – rappresenta un perno gestionale cruciale. Solo un utilizzo consapevole e strategico può evitare che l’innovazione si traduca in inefficienza o perdita economica.
La chiave del successo risiede nella capacità dell’allevatore di evolversi da operatore manuale a gestore tecnologico di sistema, in un contesto in cui la zootecnia diventa sempre più una scienza dei dati.